Ricette regionali con verdure di stagione

In cerca di idee sfiziose per realizzare delle perfette ricette regionali con verdure di stagione? Scopriamo cosa portare in tavola nel mese di agosto, per realizzare ricette fresche e saporite.

INAUGURATA LA RUBRICA “RICETTE REGIONALI”

All’interno del nostro blog abbiamo inaugurato la rubrica dedicata alle ricette regionali italiane. Una sorta di vademecum dei piatti più curiosi provenienti dalla nostra tradizione, realizzate sempre con verdure fresche di stagione.
Il primo suggerimento arriva dalle Marche, regione dell’Italia orientale affacciata sull’Adriatico, riparata a ovest dalle montagne dell’Appennino umbro-marchigiano. Scopriamolo insieme!

LE MARCHE E “LU FRECANDÒ”

Lu Frecandò” è il contorno marchigiano per eccellenza, sia d’estate che in inverno. Un piatto unico di verdure in padella, sano e leggero. Conosciuto anche in altre versioni dialettali quali “Fricandò”, “Frecantò” o “Fricantò”, viene preparato con un mix di melanzane, zucchine, sedano, peperoni, patate, pomodori, cipolla, carote, olio extravergine d’oliva e sale (q.b.). A piacimento, è possibile aggiungere un po’ di peperoncino.

Segui le istruzioni per realizzare una perfetta “ratatouille” all’italiana:
1) Lava e taglia a pezzetti le verdure: zucchine, cipolle, patate, peperoni e melanzane.
2) Fai imbiondire l’aglio in una padella.
3) Aggiungi le verdure tagliate e mescola bene a fuoco vivace per qualche minuto.
4) Copri la pentola con un coperchio e lascia cuocere il tutto per circa un quarto d’ora.
5) Al termine dei 15 minuti, spella i pomodori, tagliali a pezzetti e aggiungili.
6) Mescola tutto insieme e lascia procedere la cottura per un altro quarto d’ora.

DIMMI DA DOVE PROVIENI E TI DIRÒ COSA MANGIARE

Quali altri ricette regionali conoscete? Da che parte dell’Italia arrivate e quali sono i vostri piatti tipici? Seguite i social Spreafico (Facebook e Instagram). Nuove idee da realizzare in cucina stanno per arrivare…

Fave, perché le mangiamo il 1 maggio?

Perchè il Primo Maggio si è soliti mangiare le fave con il pecorino? Questa tradizione, principalmente di origine romana, è un inno alla primavera e trova le sue radici in antiche superstizioni legate al mondo dei morti e alle anime dei defunti.

Quale formaggio abbinare?

Il pecorino dovrà essere logicamente quello romano DOP. Nulla di difficile da preparare: basta attenersi alla tradizione a cui i romani (in particolare) e il resto d’Italia non possono rinunciare. L’usanza di mangiare questi due alimenti insieme è stata tramandata nel corso degli anni; prima si era soliti festeggiare così in campagna abbinando per l’appunto fave e pecorino, come augurio di felicità e buon auspicio per l’imminente estate.

Fave, un po’ di storia

I Greci ritenevano che le macchie nere a forma di Tau sul suo fiore bianco delle fave indicassero il principio della parola tanatos ovvero “morte”, mentre dai gambi cavi credevano che le anime dei defunti risalissero dall’Aldilà. Pitagora, invece, descrive il baccello come l’accesso al mondo dei morti e i semi come custodi delle loro anime. Da qui l’usanza ancora viva di mangiare le “fave dei morti” per Ognissanti, i biscotti di mandorle tipici di Roma e dell’Italia centrale. Si inizia a dare alla fava il significato positivo di “generatrice di vita” quando si riscontra una certa affinità estetica di baccelli e semi con il corpo maschile e femminile. In questa nuova veste, la troviamo nelle celebrazioni della dea Flora, protettrice della natura in fiore. Fu così che si considerò di buon auspicio sia il lancio dei baccelli che trovare 7 semi nello stesso baccello.